Non c'è due senza tre....

I giochi sessuali che avevo intrapreso nella casa dove ero ospite mi aiutavano in campo professionale, tanto che ero a buon punto con le cause che stavo seguendo. La mia permanenza nella città ligure stava dando i suoi frutti sia livello lavorativo che nel privato. Il sesso mi dava la carica ed il fatto che nessuno dei miei stimati colleghi avesse la più pallida idea dei giochi bollenti che avvenivano nella mia sfera privata o in alcuni momenti nel mio studio aumentava la mia voglia di continuare qui giochi perversi.

Se la mattina presto iniziavo con sedute in palestra, jogging in strada o in spiaggia e poi lavoro d’ufficio, i miei pomeriggi li trascorrevo come assistente bagnante e, assieme ad Antonio ci assicuravamo che nessuno degli incauti bagnanti ci lasciasse le piume. Le serate, quando tutti i colleghi erano andati via io e il mio amico ci dedicavamo ad attività ludiche ben più interessanti. A volte lo facevamo nella vecchia palestra oppure sotto la doccia ci lasciavamo ad andare a roventi seghe e pompe.

Il ritorno di Bruno da Milano si avvicinava e il suo arrivo mi aveva messo una certa frenesia in corpo: ero ansioso di possedere di nuovo quel corpo così giovane e prestante, anche perché avevo certe fantasie che avrei voluto fare provare al giovane prima della fine dell’estate.

Dopo la mia “punizione” Antonio ed io ci chiarimmo sotto i getti caldi di acqua, mi disse che da tempo voleva far parte della vita sessuale del figlio e chiese consiglio al sottoscritto su come renderla reale: era diventata la sua nuova ossessione estiva. La mia mente perversa suggerì un’idea che avrebbe sicuramente funzionato, detto ciò scopammo sotto la doccia nuovamente.

La chiave girò la toppa, facendo cigolare la porta nel cuore della notte, seguito da rumori di passi e di una borsa che veniva trascinata lungo il corridoio, riconobbi il suono della sua andatura, mandai il messaggio dal cellulare. Aspettai che entrasse in camera e si sistemasse, pregustavo ciò che sarebbe successo toccandomi le mie mutande.

Bruno era arrivato verso la mezzanotte e si era sistemato in camera, pensando forse di poter passare una notte tranquilla sul letto domestico, ma il giovane non aveva fatto i conti con il comitato di benvenuto.

Mi alzai di soppiatto e, dopo aver indossato il mio costume da bagno militare mi avvicinai alla stanza e non sentendo provenire nessun rumore capii che stava dormendo. Pregustando il seguito, continuavo a toccarmi il pacco, fu allora che dallo spioncino della toppa lo vidi rigirarsi nel letto: aveva solo indosso un paio di slip.

La visione di quel corpo nudo mi mandava in estasi, quel ragazzo rappresentava tutta la prepotenza e l’innocenza che solo i giovani adulti possono emanare; questo lo si poteva vedere dal volto incavato, che con una leggera barba intorno alla bocca aggiungeva un tocco di virilità. Per non parlare delle spalle degne di un nuotatore agonista. Concludeva il ritratto i disegni perfetti dei pettorali, accompagnati dalla serie di addominali che si contraevano in maniera sensuale ad ogni suo respiro. Per non parlare poi della parte bassa del ventre: una v pronunciata degne dei modelli in qualche copertina platinata, raggiungevano una virilità che avevo avuto la possibilità di assaggiare con vero piacere.

Ero già eccitato al massimo e il mio costume conteneva a malapena un sesso turgido e violaceo; suo padre mi raggiunse anche lui indossava solo un paio di slip mini che tradivano una semi erezione e vide lo stato in cui ero. Mi bastò un suo sguardo, per ricompormi ma venni interrotto da una sua reazione inaspettata..... (continua)